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Come smettere di rimuginare sul passato
- 14 Febbraio 2023
- Pubblicato da: Amayogacura
- Categoria: Automatismi mentali Calmare la mente Gestione emozioni Mente serena Scienza

Quando siamo ossessionati da qualcosa che ci è successo, sappiamo benissimo quanto sia difficilissimo smetterla di rimuginarci su. Anche se diciamo di voler smettere, sembra di essere posseduti da una forza più forte di noi. Rimuginare sul passato è infatti una questione non solo di testa, ma anche di corpo! Quando continuiamo a pensare a qualcosa, quel qualcosa riattiva a livello fisiologico le stesse scariche di ormoni e di conseguenti emozioni e sensazioni che abbiamo vissuto quando è successo quel qualcosa. Rimuginare sul passato ci tiene letteralmente bloccati nel passato e non ci fa guardare avanti.
Detto così sembra ancora più difficile smettere! Ma in realtà è proprio il sapere come funzionano i nostri meccanismi fisiologici e psichici che ci permette di cambiare rotta. E finalmente di smettere di rimuginare sul passato!
Come? Possiamo imparare ad osservare cosa succede nel corpo quando continuiamo a fare gli stessi pensieri. Così facendo impariamo a riconoscere le emozioni e a ricollegarle a qualcosa che abbiamo già vissuto. Così facendo attiviamo quella che nella filosofia induista è la buddhi , la parte della mente che discerne. In termini scientifici attiviamo la neocorteccia e, facendolo, creiamo nuovi collegamenti neuronali.
Già solo per il fatto di osservare quelli vecchi, togliamo loro un po’ del collante che li tiene insieme (come fosse il cemento che tiene insieme i mattoni di una stanza).
Creare nuove reti neuronali ci aiuta a smettere di rimuginare sul passato
Nuove reti neuronali andranno quindi a sostituire quelle che portano squilibrio all’intero sistema. Lo squilibrio neurofisiologico è dettato da pensieri disturbanti, da quelle che nella tradizione yogica si chiamano vritti. Le vritti sono fluttuazioni mentali caotiche dipendenti da paure, frustrazioni, bisogni repressi.
Yoga citta vritti nirodha
Lo yoga è la cessazione delle fluttuazioni mentali
Yoga Sutra 1.2
Queste fluttuazioni ci confondono e mandano in tilt il cervello. I messaggi delle cellule cerebrali si differenziano e le parti del cervello non lavorano più in team. Non c’è più un solo input, ma tante informazioni per diversi bisogni perchè il cervello deve far fronte a più richieste oltre a quelle per mantenere l’organismo in omeostasi.
Stress cronico come conseguenza del continuo rimuginare
Il continuare ad attivare le stesse emozioni (ovvero le stesse reazioni fisiologiche nel corpo) ha delle conseguenze deleterie. Stress cronico, ansia, insonnia, frustrazioni, rabbie represse o fin troppo espresse e malattie che da tutto questo dipendono.
La meditazione aiuta oltremodo a superare questi meccanismi, perché aiuta la mente a smettere di vibrare di onde caotiche. Quando infatti siamo in overthinking le onde cerebrali, che sono il modo con cui le cellule del cervello si scambiano informazioni, sono molto veloci (iper-beta). Per poter placare le reazioni nel corpo, occorre prima placare la mente e tornare a farla vibrare più lentamente (onde alfa). Una volta più calma, invierà messaggi più calmi al corpo che comincerà subito a rilassarsi. I benefici psicologici dello yoga sono connessi proprio a questo: le pratiche yoga fanno vibrare corpo e mente di frequenze più sane! Puoi leggere un articolo sui benefici psicologici dello yoga qui.
Purtroppo però spesso si è ancora pronti per capire che la rabbia, l’ansia ecc dipendono dai nostri automatismi, dal nostro passato che condiziona il nostro presente.
E, per esperienza personale, posso dire che, anche quando lo si capisce e si lavora su di sé per superare tutto ciò, è come se mancasse lo stesso qualcosa. Il passo davvero cruciale nello star bene può darlo un senso di unione con qualcosa di più grande di noi. Possiamo chiamarlo divino, energia, amore. Ma l’arrendersi a questa cosa che la mente razionale non riesce a concepire è ciò che ci fa davvero smettere di rimuginare sul passato. È ciò che ci fa cominciare a vivere e non più sopravvivere.
Osservare cosa succede nel corpo ci fa contattare la parte di noi che osserva
Le reazioni fisico-emotivo-intellettuali deleterie di cui ci si rende conto osservandole, ci fanno incontrare quella parte di noi che si rende conto di tutto ciò. Una parte che osserva e che in qualche modo non è parte di questi meccanismi. La consapevolezza. La forza vitale. L’intelligenza oltre ai condizionamenti del corpo.
Tutto questo va ben oltre alle interpretazioni psicologiche della psicologia occidentale che vuole ravanare le cause dei nostri conflitti, ma non le cause che ci fanno percepire i conflitti come tali. Considerando la mente come qualcosa di fisico, ovvero plasmata, come tutto ciò che succede nel corpo, da input elettro-chimici trasmessi nel sistema nervoso e nell’encefalo che poi li memorizza in file e cartelle, nasce la possibilità di trascendere questo modus operandi. O meglio: sapendo come funziona il suo modus operandi possiamo usarlo a nostro vantaggio.
E solo così facendo possiamo darci la possibilità di vivere bene, ma bene davvero! E solo così possiamo sperimentare il mandala di interazioni che caratterizzano la vita e le nostre esperienze e relazioni, sapendo che siamo davvero noi i co-fautori della nostra realtà. Non possiamo determinare in toto le esperienze perché dipendono dalle interazioni con gli altri, ma possiamo sempre contribuire al meglio a queste interazioni.
Cominciamo a staccarci dal passato e a riprenderci l’energia nel qui e ora, smettendo di attivare il corpo con reazioni correlate a esperienze già vissute. Il resto, gradualmente, verrà da sè.
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